5 luglio 2023 – 3 appuntamenti per mettere a confronto il team multidisciplinare delle strutture coinvolte a livello nazionale sulle buone norme di comunicazione verso la paziente, in un contesto di scambio e dibattito costruttivo. Il tutto si è svolto alla presenza dell’associazione pazienti di riferimento, per raccogliere stimoli e bisogni fondamentali sulle più importanti esigenze manifestate. Questo l’obiettivo del progetto “ONCOLOGIA IN PAROLE. Viaggio alla ricerca della buona comunicazione alla paziente Breast. Dalla prevenzione al fine vita”, ideato e realizzato da Over Group, grazie al contributo non condizionante di Gilead Sciences che parte oggi col primo incontro a Caserta, per poi proseguire con altri 2 appuntamenti a settembre ed a ottobre, al termine dei quali sarà elaborato e redatto un documento conclusivo con i punti di forza e le criticità emersi.
“Il percorso oncologico è lungo e complesso, caratterizzato da diverse fasi e numerosi fattori clinici, individuali e sociali che impattano sulla qualità di vita delle pazienti e sulla gestione del proprio iter di cura. Il coinvolgimento del paziente, la comprensione dei bisogni e l’analisi delle aspettative sono aspetti principali da considerare nella comunicazione medico-paziente e nella decisione condivisa. Nell’era della medicina personalizzata, capire le necessità delle pazienti sui trattamenti che andranno a fare diventa fondamentale per promuovere e aiutarle a mantenere un adeguato benessere psicofisico, ottenendo una maggiore compliance e aderenza alle terapie. Per questo occorre oggi lavorare con le pazienti sulla gestione della complessità, andando a individuare quelle che costituiscono le risorse personali e che sono utili elementi per fronteggiare gli effetti collaterali delle terapie e gli ostacoli presenti in ogni percorso di cura”. Ha detto la prof. Gabriella Pravettoni, Direttore Dipartimento Psiconcologia IEO, Milano e Responsabile Scientifico del progetto.
“Il rapporto medico paziente in oncologia si basa su un equilibrio instabile, caratterizzato da momenti di serenità in cui il flusso di informazioni è positivo e quindi prevalentemente unilaterale, in cui il medico dà informazioni buone e quindi facilmente condivisibili e da momenti, più rari, in cui c’è necessità di condividere un percorso in salita, dovuto ad una ripresa di malattia. In ogni caso è un rapporto caratterizzato da una importante emotività, da entrambe le parti. In questa relazione il medico deve usare strumenti di comunicazione che rassicurino il/la paziente sulla strategia da intraprendere, pur nella comunicazione di notizie negative. E’ anche necessario che la paziente sia parte del processo decisionale e ne condivida le modalità. Per questo, da una parte le pazienti devono essere informate delle nuove possibilità di cura, che hanno portato a risultati non pensabili solo pochi anni fa, e l’oncologo deve diventare un complice con cui affrontare un cammino difficile con speranza”. Ha spiegato la prof. Alessandra Gennari, Direttore Dipartimento di Oncologia Ospedaliera Maggiore della Carità di Novara e Responsabile Scientifico del progetto.
“La comunicazione è un elemento centrale nel percorso di cura di una paziente: è importante che sia fluida, efficace, e che tenga conto delle necessità della paziente stessa. È un’alleata che può fare la differenza. Inoltre, è importante anche la comunicazione tra team multidisciplinari funzioni molto bene, in modo che nella gestione del percorso di cura diventi un elemento utile e messo a sistema per tutti gli specialisti coinvolti”. Ha aggiunto Rosanna D’Antona, Presidente di Europa Donna Italia.