La Commissione Europea approva Glofitamab – il primo anticorpo bispecifico per i linfomi diffusi a grandi cellule recidivanti o refrattari

● Glofitamab è il primo anticorpo bispecifico CD20xCD3 attivante i linfociti T
disponibile in Europa per il trattamento della forma più comune e aggressiva di
linfoma
● L’approvazione si basa sui risultati dello studio di fase I/II NP30179, in cui
Glofitamab ha indotto risposte complete, precoci e di lunga durata nei pazienti
con linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) fortemente pre-trattati e
refrattari 1
● Glofitamab è un trattamento a durata fissa, è stato progettato per essere
immediatamente disponibile per la somministrazione quando necessario

Basilea, 11 luglio 2023 – Roche ha annunciato oggi che la Commissione europea (CE) ha
concesso l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio condizionata per Glofitamab, per il
trattamento di pazienti adulti con linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL, diffuse large B-
cell lymphoma) recidivante o refrattario (R/R) dopo due o più linee di terapia sistemica.
Grazie a questa approvazione, Glofitamab diventa il primo anticorpo bispecifico CD20xCD3
attivante i linfociti T disponibile per il trattamento di pazienti europei con la forma più comune
e aggressiva di linfoma in seguito a due o più linee terapeutiche.
Glofitamab ha il potenziale per cambiare l’attuale standard di cura nel DLBCL. Oltre a
indurre risposte complete precoci e durature nei pazienti con DLBCL fortemente pretrattati o
refrattari, Glofitamab è stato progettato per essere somministrato per un periodo di tempo
fisso, in modo che i pazienti possano sapere quando terminerà il trattamento e consentendo
loro di avere un periodo di tempo liberi dal trattamento.
Glofitamab è una terapia chemio-free e pronta all’uso, differentemente da altre opzioni che
prevedono tempi di preparazione più lunghi, prelievo e manipolazione cellulare prima di
iniziare il trattamento e questo potrebbe rivelarsi particolarmente importante per i pazienti ad
alto rischio di progressione della malattia.
Il DLBCL è un tipo di linfoma aggressivo ed è uno dei tipi di tumore ematologico più diffuso
tra gli adulti. 2 Ogni anno in Europa, circa 36.000 persone ricevono una diagnosi di DLBCL. 3
Mentre molti pazienti con DLBCL rispondono al trattamento iniziale, quattro su dieci non
traggono alcun beneficio dall’attuale standard di cura – il trattamento di prima linea – e la
maggior parte dei pazienti che richiedono linee di terapia successive ottiene esiti scarsi. 4,5
"In Roche ci impegniamo da lungo tempo nel campo dell’oncoematologia. Negli ultimi anni,
in particolare, ci stiamo fortemente dedicando allo sviluppo di anticorpi bispecifici attivanti i
linfociti T al fine di sviluppare approcci terapeutici all’avanguardia che possano portare
risultati clinici e organizzativi rilevanti per i pazienti. Non possiamo che essere lieti per la
notizia dell'approvazione di Glofitamab come primo trattamento approvato in questo ambito
per i pazienti europei. Siamo certi che Glofitamab migliorerà significativamente l’esperienza
di trattamento per il linfoma diffuso a grandi cellule B recidivante o refrattario, grazie agli

importanti dati di efficacia emersi dallo studio registrativo, alla sua pronta disponibilità e al
regime a durata fissa”, ha dichiarato Federico Pantellini, Medical Affairs Lead Roche
Italia.
“L'approvazione di questa terapia innovativa, insieme a tutte le novità scientifiche,
rappresentano per i pazienti ematologici un'importante opportunità di cura, capace di
migliorare la loro aspettativa e qualità di vita. – afferma Pino Toro, Presidente Nazionale
AIL – L'Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma, con le sue 83 sezioni
provinciali distribuite su tutto il territorio nazionale, lavora per supportare i pazienti
ematologici e le loro famiglie accompagnandoli in tutte le fasi del percorso di cura, dalla
diagnosi alla terapia. Supporta la Ricerca Scientifica e favorisce il progresso della
conoscenza fornendo informazioni su tutte le patologie onco-ematologiche, organizza
seminari e momenti di confronto tra pazienti e medici, e attiva numerosi servizi che possano
aiutarli nell’affrontare quotidianamente la malattia.  AIL, da oltre 50 anni, si propone di
migliorare la qualità di vita dei malati e di sensibilizzare l’opinione pubblica alla lotta contro i
tumori del sangue”.
L’ approvazione si basa sui risultati positivi dello studio registrativo di fase I/II NP30179, in cui
Glofitamab ha indotto risposte veloci, precoci e durature nelle persone con DLBCL R/R.
Complessivamente, l’83,3% dei pazienti era refrattario alla terapia più recente, il 90% era
refrattario a qualsiasi precedente linea di terapia e circa un terzo (35,2%) aveva ricevuto una
precedente terapia cellulare con CAR-T. I risultati hanno dimostrato che Glofitamab –
somministrato come trattamento a durata fissa (12 cicli da 21 giorni) – ha indotto una
risposta completa nel 35,2% (n=38/108) dei pazienti, e che il 50% (n=54/108) ha ottenuto
una risposta completa o parziale. Tra coloro che hanno ottenuto una risposta completa, il
74,6% (IC 95%: 59,19-89,93) ha mantenuto la risposta a 12 mesi, e la durata mediana della
risposta completa non è stata raggiunta. Il tempo mediano per ottenere una la risposta
completa è stato di soli 42 giorni (IC 95%: 41-47). Gli eventi avversi (EA) più comuni sono
stati sindrome da rilascio di citochine (CRS; 64,3%), neutropenia (riduzione dei globuli
bianchi [37,7%]), anemia (30,5%) e trombocitopenia (riduzione della conta piastrinica
[24,7%]). La CRS è stata generalmente di grado lieve (grado 1: 48,1%; grado 2: 12,3%) e
solo un paziente ha interrotto il trattamento a causa della CRS. 1
“I pazienti affetti da DLBCL pesantemente pretrattati o refrattari avevano purtroppo poche
alternative terapeutiche. Negli ultimi anni il panorama terapeutico si è arricchito di terapie
efficaci, come ad esempio le CAR-T e ora, con l’approvazione di glofitamab, avremo
un’ulteriore svolta significativa nel trattamento di questi pazienti", ha affermato Paolo
Corradini, Professore Ordinario di Ematologia presso l' Università degli Studi di Milano e
direttore della Divisione di Ematologia della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei
Tumori di Milano, che ha partecipato allo studio registrativo di glofitamab e ha trattato già
diversi pazienti nell’ambito dell’uso compassionevole attivo in Italia. “I dati attualmente a
disposizione suggeriscono come glofitamab riesca a indurre una percentuale consistente di
risposte di lunga durata, anche in coloro che hanno in precedenza fallito una terapia a base
di CAR-T cells, rappresentando quindi una valida terapia di salvataggio".
Ulteriori dati provenienti da una coorte più ampia dello studio NP30179 e pubblicati sul New
England Journal of Medicine confermano l’efficacia e la durabilità della risposta ottenuta con
Glofitamab. Glofitamab è infatti risultato associato a risposte precoci e durature nei pazienti

con DLBCL pesantemente pretrattati o refrattari, con il 39,4% dei pazienti (n=61/155) che ha
ottenuto una CR e una DOR mediana di 18,4 mesi. Il tempo mediano per il raggiungimento
della risposta completa è stato di 42 giorni (IC 95%: 42-44), con la maggior parte delle
risposte identificate alla prima rivalutazione di malattia (circa 1,4 mesi dopo l’inizio del
trattamento). La metà dei pazienti (51,6%; n=80/155) ha ottenuto una risposta parziale o
completa. L’evento avverso più comune è stata la CRS, generalmente di grado lieve (grado
1: 47,4%; grado 2: 11,7%) e verificatasi alle dosi iniziali. Eventi avversi correlati a Glofitamab
che hanno determinato l’interruzione del trattamento si sono verificati solo nel 3,2% dei
pazienti. 6
“Grazie alla partecipazione nello studio di fase 1/2 NP30179, ho avuto la possibilità di
osservare in prima persona le risposte precoci, rapide e durature che Glofitamab è in grado
di indurre nei pazienti con DLBCL fortemente pretrattati e refrattari ai trattamenti precedenti –
ha dichiarato Carmelo Carlo-Stella, Professore Ordinario di Ematologia presso
Humanitas University -Con questa approvazione, i pazienti europei con DLBCL trattati con
almeno due precedenti linee di terapia avranno una nuova opzione terapeutica per la quale
è facile prevedere un impatto clinico significativo, potenzialmente curativo in un buon
numero di pazienti. Grazie alla sua efficacia e al regime di trattamento di breve durata,
Glofitamab usato come agente singolo contribuirà ad alleviare alcuni dei carichi fisici ed
emotivi causati dalle terapie citotossiche e a migliorare la qualità di vita dei pazienti”.
La Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha recentemente approvato glofitamab
per il trattamento di pazienti adulti con DLBCL R/R non altrimenti specificato o linfoma a
grandi cellule B (LBCL) trasformato da linfoma follicolare (FL), dopo due o più linee di
terapia sistemica. Glofitamab è stato anche recentemente approvato in Canada per il
trattamento di pazienti adulti con DLBCL R/R non altrimenti specificato (NOS), DLBCL
trasformato da FL o linfoma primitivo del mediastino a grandi cellule B che hanno ricevuto
due o più linee di terapia sistemica e che non sono idonei a ricevere la terapia cellulare con
CAR-T o hanno già ricevuto una CAR-T e sono in progressione. La presentazione di
domande di registrazione ad altre autorità regolatorie in tutto il mondo è attualmente in
corso.
Roche continua a migliorare la sua storica esperienza in ematologia, studiando soluzioni
innovative che ridefiniscono gli standard di trattamento per i pazienti e migliorano gli
standard di cura esistenti. Nell’ambito di un ampio programma di sviluppo clinico di anticorpi
bispecifici CD20xCD3 attivanti i linfociti T, Roche sta esplorando il potenziale di glofitamab e
mosunetuzumab in linee di trattamento precoci e in combinazione con altre molecole
innovative e che non richiedono chemioterapia, come polatuzumab vedotin, con l’obiettivo di
fornire ai pazienti risultati più duraturi.
Roche continuerà il programma di sviluppo clinico di Glofitamab, il quale include lo studio di
fase III STARGLO, che valuta Glofitamab in ​​combinazione con GEMOX (gemcitabina e
oxaliplatino) rispetto a rituximab in combinazione con GEMOX in pazienti con DLBCL R/R in
seconda o successive linee di trattamento non idonei al trapianto autologo di cellule
staminali. Sono inoltre previsti ulteriori studi di fase III nei pazienti con nuova diagnosi di
DLBCL, indagando quindi le potenzialità di glofitamab anche come trattamento di prima linea
del DLBCL.

 

 

Glofitamab
Glofitamab è un anticorpo bispecifico CD20xCD3 attivante i linfociti T progettato per legarsi
in modo specifico al CD3 sulla superficie delle cellule T e al CD20 sulla superficie delle
cellule B maligne. Glofitamab è stato ingegnerizzato con un nuovo formato strutturale 2:1.
Questo anticorpo bispecifico è stato progettato per avere una regione che si lega al CD3,
una proteina presente sulle cellule T, e due regioni che si legano al CD20, una proteina
presente sulle cellule B. Questo duplice targeting porta il linfocita T in prossimità della cellula
B maligna, attivando il rilascio dalla cellula T stessa di sostanze ​​​​che uccidono le cellule B
tumorali. È in corso un programma di sviluppo clinico per Glofitamab, che studia la molecola
come monoterapia e in combinazione con altri medicinali per il trattamento di pazienti con
linfomi non Hodgkin a cellule B, ivi inclusi il linfoma diffuso a grandi cellule B e altri tumori
ematologici.
Lo studio NP30179
NP30179 [NCT03075696] è uno studio di espansione di fase I/II, multicentrico, in aperto,
che valuta la sicurezza, l’efficacia e la farmacocinetica di Glofitamab in pazienti con linfoma
diffuso a grandi cellule B recidivante o refrattario. Gli endpoint dello studio includono il tasso
di risposta completa valutato da un comitato di revisione indipendente (endpoint primario), il
tasso di risposta globale, la durata della risposta, la sopravvivenza libera da progressione, la
sopravvivenza globale, la sicurezza e la tollerabilità (endpoint secondari).
Il linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL)
Il DLBCL – la forma più comune di linfoma non Hodgkin (NHL) – rappresenta circa un caso
di NHL su tre. Il DLBCL è un tipo di NHL aggressivo. 2 Sebbene sia generalmente responsivo
al trattamento in prima linea, il 40% delle persone recidiverà o avrà una malattia refrattaria,
una situazione nella quale le opzioni di terapia di salvataggio sono limitate e la
sopravvivenza è breve. 4,5 Migliorare i trattamenti nelle fasi iniziali della malattia e fornire
opzioni alternative necessarie potrebbe contribuire a migliorare gli esiti clinici a lungo
termine. Ogni anno, in Europa, si stima che 36.000 persone ricevano una diagnosi di
DLBCL. 3


Riferimenti
1. Columvi, European Medicines Agency Summary of Product Characteristics.
2. Cancer.Net. Lymphoma – Non-Hodgkin: Subtypes. [Internet; cited April 2023]. Available from:
https://www.cancer.net/cancer-types/lymphoma-non-hodgkin/subtypes.
3. Calculation for Worldwide incidence: World Health Organization. GLOBOCAN 2020, Cancer Incidence and Mortality: IARC
CancerBase No. 11 [Internet; cited April 2023]. Available from: https://gco.iarc.fr/today/online-analysis-
table?v=2020&mode=cancer&mode_population=continents&population=900&populations=908&key=asr&sex=0&cancer=3
9&type=0&statistic=5&prevalence=0&population_group=0&ages_group%5B%5D=0&ages_group%5B%5D=17&group_can
cer=1&include_nmsc=1&include_nmsc_other=1#collapse-group-1-4-0.
4. Maurer MJ et al. Event-free survival at 24 months is a robust end point for disease-related outcome in diffuse large B-cell
lymphoma treated with immunochemotherapy. J Clin Oncol. 2014;32:1066-73.
5. Sehn LH, Gascoyne RD. Diffuse large B-cell lymphoma: optimizing outcome in the context of clinical and biologic
heterogeneity. Blood. 2015;125(1):22-32.
6. Dickinson MJ et al. Glofitamab for Relapsed or Refractory Diffuse Large B-Cell Lymphoma. The New England Journal of
Medicine. 2022. doi: 10.1056/NEJMoa2206913.

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