ANTIBIOTICO-RESISTENZA: 1 ITALIANO SU 2 NON CONOSCE IL FENOMENO E IL 46% UTILIZZEREBBE IMPROPRIAMENTE GLI ANTIBIOTICI ANCHE PER INFEZIONI VIRALI

 

  • L’antibiotico–resistenza è un fenomeno dilagante e pericoloso causato anche dall’abuso e dall’utilizzo inappropriato di antibiotici che rappresentano una risorsa terapeutica di fondamentale importanza per la cura di numerose infezioni che possono anche mettere a rischio la vita umana
  • In Italia, circa 11.000[1] persone muoiono ogni anno a causa di infezioni resistenti ai farmaci antibiotici e si stimano 10 milioni di morti nel mondo ogni anno entro il 2050[2]
  • In Italia, il mal di gola rappresenta la patologia con la più alta percentuale di utilizzo inappropriato di antibiotici[3]
  • Reckitt e IQVIA presentano una ricerca sull’utilizzo degli antibiotici in Italia: il 74% degli italiani ha usato antibiotici negli ultimi 12 mesi, di cui il 56% per il mal di gola 

Milano, 18 novembre 2023 – 1 italiano su 2 non ha mai sentito parlare di antibiotico resistenza e il 46% di essi utilizzerebbe gli antibiotici anche per infezioni virali. Inoltre, il 74% dei rispondenti afferma di aver utilizzato antibiotici negli ultimi dodici mesi, e di questi ben il 56% lo ha fatto per infezioni del tratto respiratorio superiore, come mal di gola/faringite, laringite e tonsillite.

Questa è la fotografia che emerge dalla ricerca sull’utilizzo degli antibiotici da parte degli italiani e alla loro conoscenza e sensibilità sull’antibiotico–resistenza svolta da IQVIA, principale società a livello globale nell’elaborazione ed analisi dei dati in ambito sanitario, in collaborazione con Reckitt, una delle società multinazionali leader nell’ambito dei prodotti OTC per la cura del mal di gola.

La ricerca, condotta su un campione di oltre 1.300 individui, rappresentativo della popolazione italiana adulta, e presentata in occasione della Settimana Mondiale sull’Uso Consapevole degli Antibiotici dal 18 al 24 novembre 2023, conferma la necessità di impegno in questo ambito, in cui Reckitt è già attiva a livello globale e pronta a definirsi con concrete progettualità anche in Italia.

Il fenomeno dell’antibiotico-resistenza è infatti oggi poco conosciuto dai cittadini italiani, nonostante i dati siano molto allarmanti: annualmente in Italia muoiono circa 11.000 persone[4] per infezioni che non possono essere curate a causa della resistenza agli antibiotici, mentre a livello mondiale, rispetto a questo problema, si stimano 10 milioni di morti ogni anno entro il 2050[5].

LA RICERCA: COMPORTAMENTI E PERCEZIONI DEGLI ITALIANI CIRCA L’USO DEGLI ANTIBIOTICI[6]

L’uso inappropriato di un antibiotico può nascere da una scarsa conoscenza circa le modalità corrette di utilizzo di quest’ultimo e dall’assenza di una valutazione medica.

Per curare le comuni infezioni delle vie respiratorie superiori, quelle di origine virale come ad esempio raffreddore, influenza e, nella maggior parte dei casi il mal di gola, gli antibiotici molto spesso non sono necessari, proprio perché si tratta di infezioni sostenute da virus, contro i quali gli antibiotici non esplicano alcun effetto terapeutico.

Utilizzare frequentemente gli antibiotici, per l’appunto, porta a sviluppare un adattamento di alcuni microrganismi che acquisiscono la capacità di sopravvivere, resistere e, perfino, proliferare in presenza di una concentrazione di un agente antibatterico, generalmente sufficiente ad inibire o uccidere microrganismi della stessa specie, rendendo, così, l’azione dell’antibiotico inefficace.

Parlando di mal di gola, ad esempio, anche AIFA – Agenzia Italiana del Farmaco – ha ormai accertato che in 9 casi su 10[7] il mal di gola è di origine virale e non batterica, e quindi non necessita dell’assunzione dell’antibiotico per la sua cura. Ciò nonostante, in Italia, il mal di gola rappresenta, tra le patologie elencate, quella con la più alta percentuale di utilizzo inappropriato di antibiotici, come evidenziato nel rapporto nazionale del 2021 redatto proprio dall’AIFA sull’utilizzo degli antibiotici in Italia[8].

«Il mal di gola costituisce uno dei motivi più comuni per cui i pazienti si rivolgono al proprio medico e può avere un impatto negativo sostanziale sulla vita quotidiana di un individuo» sostiene Aurelio Sessaspecialista in medicina interna. «Sebbene doloroso e autolimitante, in molti casi si risolve entro 3-7 giorni, anche spontaneamente. Tuttavia, il disagio causato dai sintomi spinge i pazienti verso la richiesta e l’uso inappropriato degli antibiotici, fattore che contribuisce al crescente problema della resistenza antibiotica. Per il trattamento sintomatico del mal di gola possono risultare utili le formulazioni di FANS da somministrare a livello locale, come ad esempio quelle a base di flurbiprofene, poiché Il sollievo sintomatico conseguente all’applicazione locale di FANS rappresenterebbe quindi un fattore rilevante per i pazienti, in grado così di ridurre l’uso inappropriato degli antibiotici» conclude Sessa.

Dall’indagine, condotta da IQVIA per Reckitt, emerge, inoltre, come il medico di medicina generale continui ad essere il punto di riferimento per il paziente nella ricerca di informazioni (53%). Detto ciò, però, preoccupa il dato secondo cui 1 italiano su 2 non ha mai sentito parlare di antibiotico–resistenza e ancor di più, tra coloro che dichiarano di non averne sentito parlare, il 49% la definisce erroneamente e semplicemente come inefficacia dell’antibiotico, mentre il 45% pensa che questo fenomeno non possa diventare un vero e proprio problema. Da questi dati è, pertanto, evidente una mancanza di consapevolezza, educazione e sensibilità circa un tema così rilevante.

Ad aggravare ulteriormente la situazione, poi, ci sono le percentuali legate alle modalità di utilizzo degli antibiotici che, come dimostrato dalla ricerca, mettono in mostra molti atteggiamenti scorretti e credenze sbagliate, potenzialmente pericolose per la salute: il 41% non collega la resistenza all’antibiotico alla sua assunzione senza una reale necessitàil 49% è propenso ad utilizzare un antibiotico che ha già a disposizione a casa senza una nuova prescrizione e il 46% utilizzerebbe erroneamente antibiotici anche per curare infezioni virali, come l’influenza, senza approfondire con il medico.

Infine, emerge come problematica cruciale anche la scarsa e poco diffusa consapevolezza circa le conseguenze di un’assunzione errata e non controllata dell’antibiotico. A questo proposito,  circa il 40% di coloro che assumono gli antibiotici per il mal di gola non conoscono i rischi di un uso improprio e credono che questo si possa assumere senza un particolare controllo e senza esami approfonditi sull’origine dei sintomi.

In questa direzione si conferma, ulteriormente, il ruolo di Reckitt nel contribuire fattivamente allo sviluppo di un piano di intervento con tutti gli interlocutori chiave nella gestione appropriata delle patologie del tratto respiratorio superiore.

 


[1] AIFA, Campagna sull’uso consapevole degli antibiotici, 2022

[2] European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC)

[3] AIFA, L’uso degli antibiotici in Italia, Rapporto Nazionale 2021

[4] AIFA, 2022, cit.

[5] ECDC, cit.

[6] Indagine di IQVIA per Reckitt, L’utiizzo degli antibiotici nelle infezioni delle alte vie respiratorie, 29 settembre 2023

[7] Manuale antibiotici AWaRe (Access, Watch, Reserve) Edizione italiana del “The WHO AWaRe Antibiotic Book”. Edizione italiana a cura dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), gennaio 2023

[8] AIFA, 2021, cit.

Lascia un commento

Clicca qui per tornare alla pagina precedente