Vertex presenta i dati positivi a lungo termine di CASGEVY® (exagamglogene autotemcel abbreviato exa-cel)
– I risultati di CLIMB-111, -121 e -131 sono stati accettati per la presentazione orale –
– I dati di questi studi, con un follow-up più lungo di oltre cinque anni, dimostrano il beneficio potenzialmente trasformativo e duraturo di exa-cel –
– Profilo di sicurezza coerente con il condizionamento con busulfano e il trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche –
BOSTON –(BUSINESS WIRE) – 14 giugno 2024 – Vertex Pharmaceuticals Incorporated (Nasdaq: VRTX) ha annunciato oggi i dati a lungo termine relativi a exa-cel (exagamglogene autotemcel [exa-cel]) provenienti da studi clinici globali su persone affette da anemia falciforme grave (SCD) o beta-talassemia trasfusione-dipendente (TDT). I risultati, presentati in occasione del Congresso annuale dell’Associazione Europea di Ematologia (EHA), confermano i benefici clinici potenzialmente trasformativi e duraturi di exa-cel. Exa-cel è la prima e unica terapia approvata di editing genico basata sulla tecnologia CRISPR/Cas9.
I dati presentati si riferiscono a più di 100 pazienti (46 SCD; 56 TDT) trattati con exa-cel nel corso di studi clinici, il cui follow-up più lungo si estende a più di 5 anni. I risultati di efficacia sono coerenti con le analisi degli endpoint primari e secondari precedentemente riportati da questi studi con exa-cel e continuano a dimostrare un beneficio clinico potenzialmente trasformativo con livelli duraturi e stabili di emoglobina fetale (HbF) e di editing allelico.
“Il beneficio potenzialmente trasformativo riscontrato nei pazienti affetti da anemia falciforme nel corso dello studio è impressionante se si considera il peso significativo e cumulativo della malattia che le persone affette da questa malattia del sangue devono affrontare”, ha dichiarato Haydar Frangoul, M.D., M.S., Direttore Medico di Ematologia e Oncologia Pediatrica presso il Sarah Cannon Research Institute e il TriStar Centennial Children’s Hospital di HCA Healthcare. “Sono ansioso di offrire questa terapia e l’opportunità di una potenziale cura funzionale ai miei pazienti idonei“.
“I dati presentati oggi relativi ai pazienti adulti e adolescenti con TDT si aggiungono al crescente numero di evidenze a favore di exa-cel, confermando l’importanza di garantire la disponibilità di questo trattamento innovativo ai pazienti eleggibili il prima possibile”, ha dichiarato Franco Locatelli, M.D., Ph.D., Professore di Pediatria presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, Direttore del Dipartimento di Ematologia e Oncologia Pediatrica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. “Con il follow-up più lungo, che ha ora raggiunto più di cinque anni e che dimostra livelli stabili di emoglobina totale e fetale, vi è ora evidenza di un beneficio duraturo derivante da exa-cel per i pazienti a cui il trattamento è stato somministrato”.
Presentati i nuovi dati dello studio pivotale exa-cel
Nella SCD 36/39 (92,3%) pazienti valutabili (quelli con almeno 16 mesi di follow-up) erano liberi da crisi vaso-occlusive (VOC) per almeno 12 mesi consecutivi (VF12), coerentemente con i dati sull’endpoint primario precedentemente riportati. La durata media di assenza di VOC è stata di 27,9 mesi, con un massimo di 54,8 mesi.
38/39 (97,4%) pazienti con almeno 16 mesi di follow-up erano liberi da ricoveri ospedalieri correlati a VOC per almeno 12 mesi consecutivi (HF12), in linea con i dati relativi agli endpoint secondari chiave precedentemente riportati.
Nel TDT 49/52 (94,2%) pazienti valutabili (quelli con almeno 16 mesi di follow-up) sono stati indipendenti dalle trasfusioni per almeno 12 mesi consecutivi con un’emoglobina media pesata di almeno 9 g/dL (TI12), in linea con i dati sull’endpoint primario precedentemente riportati. La durata media dell’indipendenza trasfusionale è stata di 31,0 mesi, con un massimo di 59,4 mesi.
Tutti i pazienti con TDT dosati con almeno 16 mesi di follow-up sono liberi da trasfusioni.
Due dei tre pazienti che non hanno raggiunto il TI12 nel CLIMB-111 hanno raggiunto il TI12 nello studio di follow-up a lungo termine, il CLIMB-131, e sono indipendenti dalle trasfusioni da oltre un anno. Il terzo è libero da trasfusioni da 3,4 mesi.
Sia i pazienti affetti da SCD che quelli affetti da TDT hanno riportato miglioramenti duraturi e clinicamente significativi nella qualità della vita, compreso il benessere fisico, emotivo, sociale/familiare e funzionale, oltre che lo stato di salute generale.
Sia nei pazienti con SCD che in quelli con TDT, i livelli di alleli BCL11A modificati sono rimasti stabili nel tempo nel midollo osseo e nel sangue periferico, indicando il successo dell’editing nelle cellule staminali ematopoietiche a lungo termine. Tutti i pazienti hanno ottenuto l’attecchimento dei neutrofili e piastrine dopo l’infusione di exa-cel. Il profilo di sicurezza di exa-cel è stato generalmente coerente con il condizionamento mieloablativo con busulfano e il trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche.
Questi dati con un follow up più lungo relativi a exa-cel e provenienti dagli studi clinici CLIMB saranno condivisi come indicato di seguito:
Ci saranno presentazioni orali intitolate “Exagamglogene Autotemcel for Severe Sickle Cell Disease” e “Exagamglogene Autotemcel for Transfusion-Dependent Beta-Thalassemia”.
Ci saranno presentazioni poster intitolate “Health-Related Quality Of Life Improvements After Exagamglogene Autotemcel In Patients With Severe Sickle Cell Disease” e “Health-Related Quality Of Life Improvements After Exagamglogene Autotemcel In Patients With Transfusion-Dependent Βeta-Thalassemia”.
Queste presentazioni comprenderanno i dati aggiornati degli studi pivotal dei pazienti trattati con EXA-CEL in CLIMB-111 e CLIMB-121 e seguiti in CLIMB-131.
Vertex presenterà al Congresso EHA anche cinque abstract di economia sanitaria.
Informazioni sull’anemia falciforme (SCD)
L’anemia falciforme (SCD) è una malattia genetica debilitante, progressiva e che accorcia la vita. I pazienti affetti da SCD riportano punteggi di qualità della vita legati alla salute ben al di sotto della popolazione generale e un significativo utilizzo di risorse sanitarie. La SCD colpisce i globuli rossi, che sono essenziali per trasportare l’ossigeno a tutti gli organi e i tessuti del corpo. La SCD provoca forti dolori, danni agli organi e una riduzione della durata della vita a causa dei globuli rossi deformati o “malati”. La caratteristica clinica della SCD sono le crisi vaso-occlusive (VOC), che sono causate dall’ostruzione dei vasi sanguigni da parte dei globuli rossi malati e provocano un dolore grave e debilitante che può verificarsi in qualsiasi parte del corpo e in qualsiasi momento. La SCD richiede un trattamento per tutta la vita e un notevole impiego di risorse sanitarie e, in ultima analisi, comporta una riduzione dell’aspettativa di vita, una diminuzione della qualità della vita e una riduzione dei guadagni e della produttività nell’arco della vita. In Europa, l’età media di morte dei pazienti affetti da SCD è di circa 40 anni. Il trapianto di cellule staminali da un donatore compatibile è un’opzione potenzialmente curativa, ma è disponibile solo per una piccola parte delle persone affette da SCD a causa della mancanza di donatori disponibili.
Informazioni sulla beta talassemia trasfusione-dipendente (TDT)
La TDT è una malattia genetica grave e pericolosa per la vita. I pazienti affetti da TDT riportano punteggi di qualità della vita correlati alla salute inferiori alla popolazione generale e un significativo utilizzo di risorse sanitarie. La TDT richiede frequenti trasfusioni di sangue e una terapia chelante del ferro per tutta la vita. A causa dell’anemia, i pazienti affetti da TDT possono soffrire di affaticamento e mancanza di respiro, mentre i bambini possono avere problemi di crescita, ittero e problemi di alimentazione. Le complicazioni della TDT possono anche includere un ingrossamento della milza, del fegato e/o del cuore, ossa deformate e ritardo nella pubertà. La TDT richiede un trattamento per tutta la vita e un uso significativo delle risorse sanitarie e, in ultima analisi, comporta una riduzione dell’aspettativa di vita, una diminuzione della qualità della vita e una riduzione dei guadagni e della produttività nell’arco della vita. In Europa, l’età media di morte dei pazienti affetti da TDT è di 50-55 anni. Il trapianto di cellule staminali da un donatore compatibile è un’opzione potenzialmente curativa, ma è disponibile solo per una piccola parte delle persone affette da TDT a causa della mancanza di donatori disponibili.
Informazioni su EXA-CEL® (exagamglogene autotemcel [exa-cel])
EXA-CEL® è una terapia cellulare non virale, con modifica genetica ex vivo CRISPR/Cas9, per pazienti idonei con SCD o TDT, in cui le cellule staminali e progenitrici ematopoietiche del paziente stesso vengono modificate nella regione enhancer specifica per gli eritroidi del gene BCL11A attraverso una precisa rottura del doppio filamento del DNA. Questa modifica porta alla produzione di alti livelli di emoglobina fetale (HbF; emoglobina F) nei globuli rossi. L’HbF è la forma di emoglobina che trasporta ossigeno, naturalmente presente durante lo sviluppo fetale, che viene sostituita dalla forma adulta dell’emoglobina dopo la nascita.
È stato dimostrato che EXA-CEL riduce o elimina le VOC per i pazienti con SCD e la necessità di trasfusioni per i pazienti con TDT.
EXA-CEL è approvato per determinate indicazioni in diverse aree geografiche per i pazienti idonei.
Informazioni sugli studi CLIMB
Gli studi di Fase 1/2/3 in aperto, CLIMB-111 e CLIMB-121, sono progettati per valutare la sicurezza e l’efficacia di una singola dose di EXA-CEL in pazienti di età compresa tra i 12 e i 35 anni, rispettivamente con TDT o con SCD, caratterizzati da VOC ricorrenti. Gli studi sono ora chiusi per l’arruolamento. I pazienti saranno seguiti per circa due anni dopo l’infusione di EXA-CEL. A ciascun paziente verrà chiesto di partecipare allo studio a lungo termine in aperto, CLIMB-131. CLIMB-131 è progettato per valutare la sicurezza e l’efficacia di exa-cel nei pazienti che hanno ricevuto exa-cel in altri studi CLIMB. Lo studio prevede di seguire i pazienti fino a 15 anni dopo l’infusione di exa-cel.
Ina,