Ieri, 18 luglio 2021 è una data importante per il Consorzio DAFNE, la community B2B no profit fondata nel 1991 da Aziende Farmaceutiche e Distributori Intermedi del Farmaco: rappresenta infatti il trentesimo anniversario della fondazione. Per celebrare questo importante traguardo, il Consorzio ha deciso di organizzare una serie di attività volte ad analizzare il valore del Consorzio stesso e promuoverne il ruolo.
Per celebrare i suoi 30 primi anni, Consorzio DAFNE ha deciso di commissionare una fotografia dell’ecosistema healthcare nella sua accezione più estesa, ponendosi l’obiettivo di capire ed evidenziare il ruolo di rappresentatività che il Consorzio stesso assume nelle diverse articolazioni della filiera.
Questa ricerca, i cui risultati consentono di inquadrare in modo prospettico e oggettivo il contributo apportato dall’ecosistema alla filiera e dalla filiera al Paese nel suo complesso, si inserisce tra le attività del Centro Studi DAFNE fondato dal Consorzio: uno strumento volto a sviluppare e proporre ricerche e iniziative per il continuo aggiornamento dei Consorziati. Un “contenitore” dove inserire gli studi e le indagini riguardanti l’ecosistema healthcare, supportati dalla collaborazione con istituzioni scientifiche e centri di ricerca, poi diffusi a favore sì dei Consorziati, ma anche presso i propri stakeholder, istituzioni e opinione pubblica.
L’analisi, realizzata durante i primi mesi dell’anno, si basa sui più recenti dati economici disponibili (esercizio 2019), sottolinea il valore relativo dell’ecosistema dei Consorziati, che sta vivendo una stagione di significativa espansione in questi ultimi anni (+62 nuovi Consorziati nel biennio 2019-2020).
Sono state prese in considerazione numerosi fonti, pubbliche e private, costituite da: associazioni di categorie, OpenData forniti dalla Pubblica Amministrazione, dati di bilancio raccolti da specifiche banche dati e, per ogni azienda, sono stati analizzati i valori di fatturato e il numero di addetti degli ultimi tre anni.
Secondo il White Paper redatto da Consorzio DAFNE, è possibile rappresentare la filiera healthcare italiana in ben sette nodi, che si articolano su quattro livelli: Aziende, Depositari, Distributori e Clienti (Domicili, Farmacie e Ospedali), a cui si aggiungono i Trasportatori specializzati che si occupano del trasporto primario tra i diversi nodi.
Questa filiera si compone di circa 5.500 aziende che, nel 2019, hanno generato un fatturato complessivo pari a circa 78 miliardi di euro – rappresentando il 4,5% del Prodotto Interno Lordo del Paese, pari a circa 1.724 miliardi di euro per l’anno 2019. Il 78% di questo dato è rappresentato dal segmento Industria, il 18% dalla Distribuzione Intermedia (umana e veterinaria) mentre il restante 4% si suddivide tra Depositari e Trasportatori Specializzati.
Gli addetti impiegati complessivamente nella filiera, invece, superano di poco le 200.000 unità: un valore che costituisce l’1,6% del totale addetti in Italia nel 2019, pari a circa 12,7 milioni.
In questo scenario, l’ecosistema di Consorzio DAFNE è, a tutti gli effetti, un ecosistema “esteso”, costituito da circa 740 realtà che generano il 65% del fatturato complessivo della filiera healthcare italiana. Analizzando i soli Consorziati, che alla data dello studio erano 190, emerge un fatturato complessivo superiore a 40 miliardi di euro, coinvolgendo oltre 47.500 addetti. In altre parole, pur rappresentando meno di un terzo del totale della filiera, le realtà Consorziate generano circa il 50% del fatturato complessivo dell’ecosistema healthcare.
Il segmento più rappresentato risulta essere quello della Distribuzione Intermedia, dal momento che all’interno del Consorzio opera oltre il 65% dei Distributori italiano che realizzano circa il 90% del fatturato complessivo del segmento. Inoltre, gli altri attori non Consorziati – 550 realtà che costituiscono l’ecosistema esteso del Consorzio – hanno generato nel 2019 un fatturato di circa 9 miliardi di euro, coinvolgendo più di 18.000 addetti.
Maurizio Riitano, Presidente del Consorzio DAFNE, afferma: “Mai come in questa fase di ripresa dalla pandemia sono determinanti la capacità e la volontà di “fare sistema”, su tutti i fronti ma in particolare tra le organizzazioni della filiera healthcare, chiamate a ripensare a fondo alle logiche di business, ridisegnare i processi e introdurre soluzioni e approcci innovativi in modo strutturale e ragionato.”
È importante sottolineare che l’ecosistema del Consorzio DAFNE abbraccia l’intero territorio nazionale con rappresentanti in tutte le regioni (a eccezione della Valle d’Aosta e del Molise). In Lombardia, la regione con la maggiore concentrazione di imprese a livello nazionale – circa 240 aziende – viene generato oltre il 50% del fatturato complessivo dell’ecosistema del Consorzio che rappresenta il 7% del PIL lombardo. Seguono il Lazio, con 80 realtà consorziate (che dà origine al 17,2% del fatturato dell’ecosistema e il 4,6% del Prodotto Interno Lordo della Regione), Campania, con un numero pari a 50 aziende, Toscana e Sicilia, entrambe con 40 aziende rappresentanti della filiera all’interno dell’ecosistema del Consorzio.
Daniele Marazzi, Consigliere Delegato del Consorzio DAFNE spiega: “Un Consorzio ampio, trasversale e rappresentativo di tutte le diverse anime del settore è condizione necessaria per svolgere il ruolo di catalizzatore per la governance di processi collaborativi e dell’innovazione digitale lungo tutta la Supply Chain Healthcare. In corrispondenza di dati oggettivi, prendere piena coscienza di questo ci chiama a un’assunzione di responsabilità nello sviluppo di riflessioni e confronti che si traducano poi in piani d’azione concreti, capaci di generare impatti positivi che sappiano dispiegare i propri effetti come onde generate da un sasso che viene gettato in uno specchio d’acqua”.