Meridiano Sanità: Rilanciare il Sistema Economico del Paese Ripartendo dalla Salute

In diretta streaming dalla sede di Milano di The European House- Ambrosetti oggi il XV Forum Meridiano Sanità.

Dai numeri degli impatti della pandemia COVID-19 sulla salute dei cittadini e dei malati alle riflessioni sul futuro per lanciare 3 direttrici per una riforma strutturale della sanità del nostro Paese

Milano, 10 novembre 2020 – Oggi online è andata in onda la XV Edizione del Forum Meridiano Sanità durante la quale è stato presentato il Rapporto annuale Meridiano Sanità elaborato da The European House – Ambrosetti.

Tanti i temi affrontati nel corso dell’evento, partendo dall’andamento della pandemia nel mondo e in Italia; alla capacità di risposta dei Paesi occidentali; alle riforme del SSN in atto e quelle necessarie perché l’ecosistema salute possa agire da volano di ripresa socio-economica per il Paese.

Illustrando i numeri e l’andamento della pandemia, è stato presentato anche il Meridiano Sanità COVID-19 Response Monitor, un’analisi della capacità di risposta e resilienza dei Paesi all’emergenza sanitaria. L’Italia, infatti, nonostante sia stata colpita precocemente, sulla base dei provvedimenti e delle azioni messe in atto per far fronte alla prima ondata della pandemia ha reagito con politiche ed interventi efficaci, dimostrando di essere il Paese con la migliore capacità di risposta.

Viene presentato anche il Meridiano Sanità Index, il consueto aggiornamento dell’indice multidimensionale costruito considerando i dati strutturali dei sistemi sanitari a livello internazionale e regionale. Lo stato di salute della popolazione italiana risulta ancora tra i migliori in Europa, ma alcuni indicatori destano preoccupazione per la tenuta del sistema nei prossimi anni e rischiano di compromettere lo stato di salute della popolazione. L’Italia ottiene un buon posizionamento (terza, dietro alla Svezia e alla Spagna) per quanto riguarda lo stato di salute della popolazione; ma in linea con la media europea per quanto riguarda l’indice di mantenimento dello stato di salute, che valuta la capacità dei sistemi di migliorare nel prossimo futuro i risultati di salute oggi raggiunti. Analizzando la capacità di risposta del sistema sanitario ai bisogni di salute, l’efficacia, l’efficienza e l’appropriatezza dell’offerta sanitaria e le risorse economiche per il sistema, il Paese registra delle inefficienze soprattutto in termini di prevenzione vaccinale, informatizzazione dei servizi sanitari e accesso all’innovazione farmaceutica.

Tutti temi che sono stati affrontati nel corso del Forum, a partire dal fenomeno dell’AMR che continua ad essere una delle principali minacce alla salute pubblica, aggravata ulteriormente durante la crisi pandemica; e il forte arresto delle campagne vaccinali che si è registrato in alcune Regioni a causa dell’emergenza e dell’impegno dei centri vaccinali anche nel Contact Tracing.

In termini di digitalizzazione della sanità, la pandemia ha dato un’accelerazione verso un contesto culturale favorevole all’integrazione di tecnologie digitali nei percorsi di presa in carico dei pazienti. Si è visto, in particolare, il valore aggiunto che possono apportare le soluzioni di telemedicina: se nell’arco degli anni 2014-2017 si registrano circa 350 iniziative di telemedicina sul territorio italiano, in soli due mesi tra aprile e giugno 2020 sono state registrate almeno 174 iniziative, rivolte anche a pazienti non affetti da COVID-19. Anche il contesto normativo, rimasto invariato per anni, si è attivato a livello nazionale per fornire linee di indirizzo relative all’utilizzo della telemedicina durante la crisi pandemica, e a livello regionale per riconoscerne la rimborsabilità. Tuttavia, viene richiamata la necessità di un approccio multidimensionale, che ponga il paziente al centro e coinvolga tutti gli stakeholder in un processo di innovazione clinica, gestionale e tecnologica perché il sistema possa effettivamente evolvere verso un modello di connected care.

I ritardi dell’Italia per quanto riguarda l’accesso all’innovazione farmaceutica sono stati letti anche nel contesto più ampio della necessità di far fronte ad alcune carenze strutturali del SSN tramite un approccio intersettoriale e una visione di sanità basata sul valore. In quest’ottica è stata indicata la necessità di un cambio di paradigma: dal concetto di spesa a quello di investimento per il Paese.

In tal senso, è emerso come sia importante aumentare in maniera strutturale le risorse del Fondo Sanitario Nazionale, dato che negli ultimi anni la quota del finanziamento della sanità in rapporto al PIL è calata, dal 6,8% del 2014 al 6,5% nel 2019 e il livello di spesa sanitaria pro capite continua ad essere significativamente inferiore rispetto ai principali Paesi Europei.

Inoltre, si è parlato di come utilizzare le risorse europee a disposizione, in primis quelle previste del Recovery Fund, per riorganizzare il SSN sulle base delle esigenze del cittadino e del paziente; intervenendo, dal potenziamento del personale sanitario e delle strutture, al rafforzamento della rete del territorio a partire dalla medicina generale e dalle farmacie come snodi centrali del percorso dei cittadini e dei pazienti sia per le attività di gestione delle cronicità che di prevenzione.

Si è visto come sia necessario, inoltre, indirizzare gli investimenti in sanità negli ambiti che possono favorire anche un rilancio socio-economico del Paese. Il settore delle Scienze della Vita, composto da player di primo piano del mondo della ricerca scientifica, del sistema di innovazione e della filiera della produzione farmaceutica e medicale, potrebbe infatti agire come volano di crescita per il Paese. Il settore farmaceutico italiano è leader in Europa per valore della produzione (34 miliardi di euro nel 2019) e crescita dell’export (+168% nell’ultimo decennio) ed è uno dei settori a più alto valore aggiunto e a più alta intensità di ricerca e sviluppo (17% è il rapporto tra investimenti in ricerca e valore aggiunto, rispetto al 4% dell’industria manifatturiera). Tuttavia, manca una visione strategica di medio/lungo periodo sul settore e un Piano strategico ad esso dedicato che possa promuoverne la crescita e la competitività attraverso interventi strutturati e mirati e la rimozione di alcuni ostacoli normativi e regolatori che attualmente limitano le potenzialità di innovazione e l’attrattività dell’Italia su scala globale.

Infine, dall’analisi della crisi pandemica, alle considerazioni per il futuro del SSN, è rimasta attuale e indicativa l’equazione, rimarcata nel corso degli anni, da Meridiano Sanità:

Prevenzione + Innovazione = Valore

LE PROPOSTE DI MERIDIANO SANITÀ 2020

AUMENTARE IL FINANZIAMENTO DELLA SANITÀ E DELLA SALUTE CON UN APPROCCIO INTERSETTORIALE E DI MEDIO/LUNGO PERIODO

–        Aumentare in maniera strutturale le risorse del Fondo Sanitario Nazionale, definendo una soglia minima in percentuale del PIL per il prossimo triennio (7%), da consolidare negli anni successivi, prevedendo, nel caso in cui la crescita dell’economia si attesti su valori inferiori alle stime, una spesa minima pro capite pari a 2.000 euro.

–        Utilizzare le risorse europee a disposizione, in primis quelle previste del Recovery Fund, per finanziare una riforma strutturale del sistema sanitario, partendo dal potenziamento del personale, l’ammodernamento degli ospedali e la riorganizzazione della rete del territorio in un modello di connected care.

–        Mobilitare risorse per implementare interventi sugli stili di vita e l’ambiente (in primis attività fisica e alimentazione, mobilità e qualità dell’aria) attingendo anche ad altri settori, oltre alla sanità, che hanno impatto sulla salute con un approccio intersettoriale e coordinato.

–        Introdurre una responsabilità super partes a livello di Governo per una visione olistica del sistema salute, secondo un approccio Health in All Policy, con un coordinamento interministeriale che possa superare la frammentarietà di competenze presenti nei diversi Ministeri.

–        Implementare modelli sperimentali di finanziamento a carattere pubblico-privato, come gli Health Impact Bond, per consentire la diffusione di soluzioni innovative sia nella gestione delle cronicità sia nella definizione di programmi per promuovere stili di vita per prevenire le principali patologie.

–        Mantenere e potenziare i Fondi ad hoc per i farmaci innovativi istituiti con la Legge di Bilancio 2018 anche alla luce delle importanti innovazioni farmaceutiche già disponibili e in arrivo nei prossimi anni.

–        Introdurre misure volte a sperimentare nuovi meccanismi di trasferimento/compensazione di risorse tra le voci di spesa sanitaria (soprattutto quella farmaceutica) e di spesa sociale (voci di spesa assistenziale e previdenziale dell’INPS) al fine di ottimizzare le risorse già oggi destinate alla salute.

PUNTARE SULL’ECOSISTEMA DELLE LIFE SCIENCES PER IL RILANCIO DELLA CRESCITA E DELLA COMPETITIVITÀ DELL’ITALIA

–        Elaborare un Piano Nazionale delle Life Sciences con una visione di medio-lungo periodo, in linea con quanto fatto da altri Paesi, che possa affermare il ruolo dell’Italia come hub farmaceutico innovation driven a livello mondiale.

–        Riattivare e aumentare il finanziamento delle misure degli Accordi di innovazione e dei Contratti di sviluppo per dare un forte impulso agli investimenti in ricerca, sviluppo e produzione. Accelerare il processo di semplificazione della burocrazia e introdurre agevolazioni fiscali, sia per le grandi imprese che per le PMI, per gli investimenti in ricerca (preclinica e clinica) e la riduzione dei costi dell’energia per le attività manifatturiere per incentivare gli investimenti delle imprese che già operano in Italia e attrarre nuovi investimenti esteri. Sviluppare inoltre un contesto normativo stabile (almeno 5 anni) che sostenga l’innovazione tecnologica supportando l’evoluzione dell’infrastruttura digitale esistente, guidi verso modelli di industria 4.0 e processi industriali innovativi e riduca la variabilità regionale.

–        Accelerare il processo di revisione della governance della spesa farmaceutica per rimuovere o mitigare gli effetti distorsivi e penalizzanti per le aziende farmaceutiche più innovative derivanti dal sistema dei tetti di spesa e dal payback. Nell’immediato è indispensabile l’introduzione di un meccanismo di compensazione tra i due tetti di spesa farmaceutica. Tali interventi sono necessari al fine di contribuire a rendere il settore più competitivo nel contesto internazionale e il sistema-Italia più attrattivo per gli investimenti in ricerca e produzione.

RIORGANIZZARE IL SSN A PARTIRE DAI BISOGNI DEL CITTADINO-PAZIENTE

–         Aggiornare i Piani programmatici a partire dall’Oncologia, Salute Mentale, Malattie Rare, Antimicrobico-Resistenza e Vaccini e dare piena attuazione al Piano Cronicità monitorandone l’implementazione a livello regionale.

–         Ridefinire la programmazione del fabbisogno di medici in base agli scenari epidemiologici, prevedendo un importante piano di assunzioni, la stabilizzazione dei precari e l’aumento delle borse di studio per accedere alla formazione specialistica per superare l’imbuto formativo.

–         Attivare interventi specifici per recuperare i cali degli screening e delle vaccinazioni di questi mesi anche attraverso un maggior coinvolgimento della MMG e delle farmacie. Inserire nei LEA gli indicatori sulle coperture per tutti i vaccini inseriti nel PNPV garantendo la chiamata attiva in tutte le Regioni per i vaccini raccomandati e gratuiti, nonché per lo screening cervicale, mammografico e del colon-retto.

–         Implementare politiche mirate di prevenzione, gestione e monitoraggio delle infezioni all’interno delle strutture ospedaliere e sanitarie (inclusi la dotazione di dispositivi di protezione, l’igiene delle mani e la sanificazione di ambienti e superfici) e potenziare i sistemi di sorveglianza delle malattie infettive a livello territoriale attraverso l’istituzione di osservatori epidemiologici e il potenziamento dei dipartimenti di prevenzione.

–         Adottare un approccio di Value Public Procurement adottando criteri più orientati alla qualità, e attivando nel contesto legislativo già disponibile, lo strumento dell’Accordo Quadro Multi-fornitore con quote per avere una maggiore flessibilità e disponibilità di farmaci/tecnologie per i pazienti e contribuire ad una migliore programmazione della produzione. Diventa indispensabile inoltre avere un maggior confronto con le Stazioni Appaltanti attraverso lo strumento delle consultazioni preliminari di mercato al fine di meglio contestualizzare le gare di fornitura ivi inclusi i temi di durata e le quantità contrattuali.

È possibile scaricare il Rapporto Meridiano Sanità e i materiali relativi al Forum al seguente link: https://eventi.ambrosetti.eu/meridiano-sanita-15/documenti-2020/

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