I pediatri di famiglia italiani contro l’ipotesi di stop all’obbligatorietà vaccinale

(www.freepik.com)

D’Avino (FIMP): “Bene il decadimento dell’emendamento al ‘Ddl Liste d’attesa’. La prevenzione vaccinale è uno strumento di sanità pubblica fondamentale per proteggere i bambini e l’intera comunità”

Roma, 9 luglio 2024 – “La proposta di abolire l’obbligatorietà per le vaccinazioni pediatriche contro morbillo, rosolia, varicella e parotite è priva di qualsiasi fondamento scientifico e rischierebbe di vanificare gli sforzi degli ultimi anni per arrivare ai tassi di copertura vaccinale raccomandati dagli organismi sanitari nazionali e internazionali, ancora oggi lontani dell’esser raggiunti. Si tenga conto, ad esempio, che nessuna regione italiana raggiunge il 95% di copertura contro il morbillo, relativamente alle due dosi del ciclo di immunizzazione”, commenta Antonio D’Avino, Presidente nazionale Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) in riferimento alla proposta di emendamento al ‘Ddl Liste d’attesa’ presentata dal senatore Claudio Borghi per abolire l’obbligatorietà delle vaccinazioni pediatriche.

 

“Bene il decadimento della proposta di emendamento – prosegue il presidente D’Avino – ma al di là della questione ‘tecnica’ dell’estraneità della materia rispetto al contenuto del Disegno di legge, che ha portato al rigetto della proposta emendativa, preme sottolineare la totale assenza di dati scientifici a supporto della revoca dei vaccini obbligatori per i minori. I vaccini sono farmaci sicuri ed efficaci, essenziali per proteggere chi è più fragile da malattie infettive pericolose e in grado di provocare vere e proprie epidemie, come avviene per il morbillo che ogni anno colpisce migliaia di bambini, con conseguenze importanti sulla loro salute e anche sul Servizio Sanitario Nazionale. La Federazione Italiana Medici Pediatri ribadisce la totale contrarietà rispetto a quanto ipotizzato, sottolineando la validità dei vaccini quale strumento fondamentale di sanità pubblica per proteggere i bambini, gli adolescenti, gli anziani e l’intera comunità”.  

Lascia un commento

Clicca qui per tornare alla pagina precedente