Tipi di allergie

ALLERGIE RESPIRATORIE: Riniti, Rinocongiuntiviti, Rinosinusiti e Asma che provocano starnuti, prurito, ostruzione nasale, rinorrea,  lacrimazione e arrossamento oculare, fiato corto, tosse, russamento.

DEFINIZIONI:

RINITE ALLERGICA: patologia infiammatoria della mucosa nasale indotta da una risposta del sistema immunitario agli allergeni ambientali. In Italia interessa il 20% degli adulti, l’8,5% dei bambini e il 14,6% degli adolescenti.

RINOCONGIUNTIVITE: patologia infiammatoria della mucosa nasale e congiuntivale indotta da allergeni ambientali

RINOSINUSITE ACUTA (ARS): infiammazione del naso e dei seni paranasali, definita dalla comparsa di due o più sintomi tra blocco, ostruzione o congestione nasale, dolore o senso di pressione facciale, riduzione o perdita dell’olfatto che perdurano per un periodo inferiore alle 12 settimane. Se la durata è superiore, la rinosinusite è cronica.

ASMA ALLERGICO: patologia infiammatoria della mucosa bronchiale indotta da allergeni ambientali . Interessa circa il 6% della popolazione nazionale.

SCUAD: acronimo di Severe ChronicUpperAirwayDisease è qualsiasi condizione di rinite che rimanga non controllata nonostante la terapia farmacologica massimale secondo le linee guida.

LAR: acronimo di Local Allergic Rhinitis è la forma di rinite allergfica in cui la risposta IgE-mediata avviene a livello del tessuto linfoide della mucosa nasale SENZA componente sistemica. La LAR può essere presente nel 20-30% dei pazienti con sintomi perenni e stagionali ma è estremamente sottostimata in quanto non identificata dai TEST.

 

CLASSIFICAZIONE DELLA RINITE ALLERGICA

Per durata dei sintomi:

INTERMITTENTE se dura meno di 4 giorni a settimana o meno di  settimane

PERSISTENTE se dura per più di 4 giorni a settimana o più di 4 settimane

 

 

Per gravità dei sintomi:

MODERATA-GRAVE: Uno o più fra i seguenti sintomi: alterazioni del sonno, limitazione delle attività quotidiane, riduzione delle prestazioni lavorative/scolastiche, altri sintomi gravi.

LIEVE: se non presenta nessuno dei segni della forma moderata-grave.

(Fonte Linee Guida ARIA 2013)

 

LIVELLI DI GRAVITA’

 

 

ALLERGIE CUTANEE: Dermatite atopica (eczema) o dermatite da contatto che si manifestano con infiammazione della cute, diffusa nel primo caso, localizzata alla zona di contatto nel secondo. Orticaria e angioedema, soprattutto correlata a allergeni alimentari, farmaci e veleno di insetti.

ALTRE: Allergie a alimenti e a veleno di insetti. Possono causare reazioni con quadri clinici multiformi, che comprendono anche le reazioni molto gravi e potenzialmente fatali (shock anafilattico).

Moltissime sostanze presenti nell’ambiente in soggetti predisposti si comportano da ALLERGENI e possono causare una risposta immunitaria mediata da Immunoglobuline di tipo E. Quando le IgE vengono prodotte nell’organismo il loro contatto con l’allergene specifico induce il rilascio di ISTAMINA e altre sostanze infiammatorie che provocano i sintomi tipici:

–        Contrazione della muscolatura liscia, inclusa quella dell’apparato respiratorio

–        Produzione di muco, che ha il compito di intrappolare l’allergene e portarlo fuori dell’organismo grazie all’azione espulsiva di starnuti e colpi di tosse.

 

ALLERGENI PIU’ COMUNI

§  ACARI DELLA POLVERE

§  POLLINI

§  PELI DI ANIMALE

§  SPORE DI FUNGHI O MUFFE

§  ALIMENTI, in particolare latte, uova, soia, frutti di mare, crostacei, frumento, frutta secca

§  VELENO DI INSETTI (vespe e api)

§  LATTICE

§  FARMACI

(Fonte: mod. da NHS.uk)

 

SOGGETTI A RISCHIO

ü  FAMILIARITA’:

ü  ATOPIA: i soggetti cosiddetti ‘atopici’ sono quelli che presentano una ‘predisposizione allergica’. Il loro organismo produce una maggiore quantità di IgE rispetto alla popolazione normale. E’ il più significativo fattore che predispone all’asma nei bambini. Il rischio di atopia può essere aumentato da fattori ambientali quali:

o   Crescere in casa di fumatori

o   Assunzione di antibiotici non necessari

o   Esposizione continua a determinati livelli di polvere o pelo di animali

o   Sesso maschile

o   Basso peso alla nascita

 

COMORBIDITA’

E’ ormai assodato che rinite allergica e asma debbano essere considerate un continuum della stessa patologia. E anche i dati sono chiari: il 38% dei pazienti con rinite sviluppa l’asma e il 78% degli asmatici è afflitto dalla pletora di sintomi che caratterizzano la vita dei rinitici. Ecco perché è ormai universalmente accettato l’assunto: ‘one airway, one disease’.

In particolare il fallimento di un adeguato controllo della patologia espone più facilmente a comorbidità: la ‘Sindrome Allergica Respiratoria’ contribuisce nel 40-80% all’insorgenza di sinusite cronica e nel 35-50% ai casi di otite media nei bambini. Non a caso il picco di infezioni a carico dell’orecchio medio si verifica in corrispondenza dei periodi in cui si sviluppano le muffe.

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